Proseguendo nella ricerca già avviata con l’opera ALLELOBIOSI del cadavre exquis (gioco non competitivo, che consiste nel creare un testo o un’immagine con un lavoro di gruppo in cui però ogni partecipante ignora i contributi degli altri), con questo lavoro si è voluto portare all’estremo il concetto guida del gioco.

Mentre in ALLELOBIOSI era stata data una sorta di schema grafico da seguire per far coincidere i vari pezzi creati da ciascun artista, qui le realizzazione è stata molto più libera dando come unico riferimento il tema marino.

Il risultato è stato un mostro-pianta ispirato alle forme e simboli del mare. Così, il bracciale che rappresenta il fondale marino assume l’aspetto di mitili ricolmi di sabbia; il gambo-spillone diventa una sorta di medusa con tanto di filamenti ondeggianti; il collier-foglie è un’alga che avvolge ondeggiante e sinuosa l’oggetto; il fiore-anello si apre con le sue ventose da un’estremità dell’alga e una sorta di cavalluccio marino-spilla gioca tra le onde.

Ma questo fantastico-mostruoso mondo è destinato a scomparire.

In un’operazione che vuole essere un atto di denuncia e di provocazione, l’oggetto verrà bombardato dal liquido brunitore che lo annerirà come una pioggia acida. Il video, con la regia di Francesca Checchi e la musica di Roberta Vacca, rimarrà l’unica documentazione di ciò che era.